giovedì 11 settembre 2008

Vogliono fermare il referendum

Cinzia Bottene, consigliere comunale della lista Vicenza Libera, che sabato era tra i manifestanti caricati pesantemente dalla polizia, ha annunciato che porterà al sindaco i filmati delle violenze. «Ho letto la versione minimizzante della questura - dice Bottene - e sono davvero esterefetta: venti persone finiscono al pronto soccorso dopo essere state aggredite e per il questore si tratta di ordinaria amministrazione. Evidentemente - aggiunge - per il questore picchiare donne, giovani e anziani seduti per terra passivamente è una cosa normale». Per il presidio permanente, che continua a svolgere il secondo campeggio No Dal Molin, a Vicenza «esiste un'emergenza democratica». E anche per difendere la consultazione popolare fissata dal sindaco Achille Variati per il 5 ottobre prossimo, il presidio ha invitato ieri vicentini e non a scendere in piazza massicciamente sabato prossimo. L'appuntamento è per le 15 in piazza Matteotti. «Il governo - dicono al presidio - vogliono far saltare la consultazione popolare, lo dimostrano la lettera che Silvio Berlusconi ha scritto al sindaco e le violenze delle forze dell'ordine contro cittadini pacifici». Sabato dunque per le vie del centro sfilerà una «manifestazione di famiglie, donne, giovani, uomini per dire no a chi vorrebbe farci abbassare la testa e imporci una nuova base militare Usa». In piazza per difendere Vicenza, dicono al presidio, e per difendere il referendum, con il quale i cittadini potranno dire la loro sul futuro della città e dell'aeroporto Dal Molin. Nell'appello rivolto a tutti il presidio sottolinea come «sia possibile fermare il progetto statunitense. La violenza è segno di debolezza e noi torneremo in piazza per difendere la democrazia rappresentata anche dal diritto a manifestare pubblicamente nelle nostre strade e a esprimerci attraverso una consultazione popolare, senza che essa sia vanificata dall'apertura dei cantieri». Intanto il festival continua con spettacoli, dibattiti e concerti.

Dal manifesto del 11 settembre 2008

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