sabato 28 marzo 2009

Sinistra Critica non farà parte della "lista comunista"


Sinistra Critica non farà parte della "lista comunista"
Troppa continuità e i testimonial sono gli ex ministri. Sullo sfondo c'è la fusione Prc-Pdci

Dichiarazione di Salvatore Cannavò

Sinistra Critica non farà parte della lista "comunista" promossa da Prc e Pdci. Le ragioni sono semplici. Avevamo proposto una lista anticapitalista della sinistra di classe che presentasse alcuni elementi di discontinuità con il recente passato, fatto di errori e sconfitte, della sinistra comunista.
Una lista che avesse una simbologia rinnovata, seppur riconoscibile, con candidature espressione del conflitto sociale e dei movimenti, con un codice etico per i candidati e le candidate, con una visibile alternatività al Pd e al centrosinistra italiano a partire dalla rimessa in discussione della politica di alleanze locali.
Questo purtroppo non è stato. La lista si colloca invece in continuità con la storia di Pdci e Prc la cui prospettiva di fusione è resa più forte da questa intesa. E la continuità è esplicitata anche rispetto al centrosinistra e ai suoi governi con una lista che ha come testimonial di riferimento gli ex ministri dei governi Prodi e D'Alema.
Non è questa la strada per ricostruire e rinnovare la sinistra di classe in Italia. Non è questa la strada che Sinistra Critica ritiene utile per rilanciare, al tempo della crisi globale del capitalismo, una sinistra coerentemente anticapitalista, radicata nel conflitto sociale e nei movimenti, indisponibile ai governi con il Pd e il centrosinistra, aperta alle istanze e ai desideri delle nuove generazioni. Domani, domenica 29 marzo, si terrà il Coordinamento nazionale di Sc per decidere le modalità di partecipazione alle prossime elezioni europee.
Già decisa, invece, la presentazione di liste alle amministrative, ovunque sia possibile, chiaramente alternative, al primo e al secondo turno, al Pd e alle sue coalizioni.

1 commento:

Anonimo ha detto...

OTTIMO.
Chi di settarismo ferisce, di settarismo perisce.