giovedì 14 maggio 2009

IL NOSTRO LAVORO VALE PIU' DEI LORO PROFITTI


TUTTI ALLA MANIFESTAZIONE NAZIONALE DI SABATO
Ai lavoratori, alle lavoratrici, operai e operaie, impiegati e impiegate
della FIAT e della COMPONENTISTICA DELL’AUTO
Il governo e la Confindustria hanno continuato a dire che la crisi economica non ci avrebbe danneggiato
più di tanto. Intanto stavano licenziando i precari e ci mettevano in cassa integrazione; chiudevano
fabbriche lasciando operai e impiegati in mezzo ad una strada. Lorsignori hanno continuato a garantirsi i
privilegi e a far pagare a noi la crisi del loro sistema economico.
Poi, i padroni e il loro governo, per tenerci bravi, hanno iniziato a dire che la crisi si stava superando.
Hanno indicato nell’accordo tra Fiat e Chrysler il toccasana per tutti. Non possiamo farci prendere in giro,
altrimenti il rilancio dell’azienda Fiat avverrà sulla nostra pelle. Altrimenti finiremo come gli operai
americani della Chrysler: licenziamenti per migliaia di lavoratori, stipendi dimezzati per gli altri, riduzione
delle loro pensioni e della sanità. I padroni della Chrysler, i suoi azionisti hanno salvato i loro profitti e la
loro ricchezza a danno della vita degli operai che si sono accollati i debiti della azienda impegnandosi a
non scioperare fino al 2015. Si sono legati le mani lasciando liberi i padroni di sfruttarli sempre più.
Guardiamo in faccia la realtà: si stima che nel mondo si venderanno la metà delle auto fino ad ora
prodotte. Nel mondo una fabbrica di auto su due è di troppo, un operaio su due è di troppo.Vuol dire che,
crisi o non crisi, i padroni di Fiat, Chrysler, Opel, cercheranno di rilanciare i loro profitti sulle nostre
spalle: vorranno licenziare, far lavorare di più meno operai e impiegati con stipendi più bassi. I
Marchionne di turno vorranno la nostra miseria per garantire la loro ricchezza.
Per riuscire a licenziarci e a ridurci gli stipendi stanno usando e useranno un’arma micidiale: cercheranno
di farci credere che i nostri nemici sono gli operai di altri stabilimenti, gli operai di Termini Imerese e gli
operai polacchi. I nostri nemici sono i padroni che per sfruttarci di più ci ricattano con la paura di portare
via la produzione dallo stabilimento in cui lavoriamo in un altro.
Noi lavoratori, operai e impiegati della Fiat e della componentistica dell’auto dobbiamo allearci ai
lavoratori degli altri stabilimenti italiani, degli stabilimenti polacchi, di Crysler e di Opel per evitare
di farci concorrenza tra noi, per evitare la guerra tra lavoratori. A noi serve un’alleanza sindacale tra
tutti i lavoratori che in Europa e nel mondo lavorano nell’industria dell’auto e della componentistica.
L’alleanza sindacale servirà a difenderci insieme pretendendo il BLOCCO DEI LICENZIAMENTI per
salvare i posti di lavoro, REDISTRIBUZIONE DEL LAVORO, cioè la riduzione di orario a parità di
salario per garantire a tutti lo stipendio. Il governo invece di regalare soldi a banchieri, industriali e
speculatori deve FINANZIARE LA CASSA INTEGRAZIONE E I CONTRATTI DI
SOLIDARIETA’ per sostenere i redditi di tutti i lavoratori dipendenti. L’INTERVENTO PUBBLICO a
sostegno dell’impresa deve essere finalizzato a conservare i posti di lavoro, se no l’azienda deve essere
nazionalizzata e controllata dai lavoratori.
La ricchezza e le risorse per garantire un lavoro e uno stipendio a tutti ci sono: basta usarle bene,
ridistribuirle verso il basso, perché siamo noi che le produciamo.
Lavoratori e lavoratrici in Fiat e componentistica
di Sinistra Critica

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