domenica 29 novembre 2009

LIBERARSI DI BERLUSCONI E DELLE SUE POLITICHE


In piazza il 5 dicembre ma, come dimostra l'Alcoa, serve una vera mobilitazione contro la crisi

di Flavia D'Angeli, portavoce di Sinistra Critica

Sinistra Critica manifesterà il 5 dicembre contro le politiche del governo Berlusconi, attraversando la manifestazione nazionale del NoBDay per riaffermare, anche in quella sede, una esigenza ancora purtroppo elusa dalla sinistra politica, sociale e sindacale: l'urgenza di una mobilitazione unitaria, capillare e di massa, che preveda anche una manifestazione nazionale contro la crisi e il razzismo come parte di una campagna diffusa.

La crisi sta distruggendo centinaia di migliaia di posti di lavoro, sta impoverendo i lavoratori e le lavoratrici italiane, i cui salari sono falcidiati da anni di politiche antisociali e aggrava quella guerra tra poveri alimentata dalla nuova xenofobia e dal razzismo istituzionale.
Non ci sfugge la gravità dei comportamenti del presidente del Consiglio, l'agilità con cui viene bypassata la Costituzione e l'utilizzo ad personam del Parlamento per varare leggi utili solo a scansare processi scomodi. Si tratta di una pratica ormai nota, indecente e che basta ovviamente a chiedere le dimissioni di un tale capo di governo.
Ma, come come è ormai chiaro da quindici anni, il problema non è solo Berlusconi quanto le politiche sostenute dal suo schieramento e, purtroppo, imitate dal centrosinistra al governo: leggi "ad personam" per Confindustria e poteri forti, razzismo istituzionale, politiche di guerra, devastazioni ambientali siano esse la Tav o la privatizzazione dell'acqua, sostegno a politiche familiste, confessionali e discriminatorie verso lgbt.

Occorre liberarsi di Berlusconi e soprattutto delle sue politiche, costruire un'alternativa alla crisi del capitalismo e rivendicare un piano di urgenza sociale che metta al primo posto la difesa del lavoro, la riduzione d'orario, l'introduzione di un salario minimo e di un salario sociale, la pubblicizzazione delle aziende a rischio chiusura, un piano di sviluppo ecologicamente sostenibile, la difesa e il rilancio dei diritti civili, i diritti delle donne. Sono rivendicazioni che emergono già dalle vertenze in corso: dai lavoratori che difendono il posto di lavoro - all'Eutelia, all'Alcoa - agli insegnanti precari antiGelmini; dagli studenti ai comitati contro la privatizzazione dell'acqua o per la difesa dei Beni comuni; dal movimento Lgbt al movimento dei migranti.

Questa è la priorità oggi della sinistra di classe e questa la priorità per una mobilitazione che davvero sia incisiva contro Berlusconi e il berlusconismo.
Noi saremo in piazza il 5 dicembre, nelle forme che definiremo, su queste indicazioni e sulla necessità di una mobilitazione che duri nel tempo, che non si esaurisca nel giro di una manifestazione nazionale ma che costruisca e sedimenti autorganizzazione diffusa.

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