mercoledì 14 aprile 2010

Il congresso Cgil nella fase decisiva


Si apre a Montesilvano il congresso della Fiom diretta da Gianni Rinaldini. Un passaggio importante per capire come si snoderà il congresso nazionale della Cgil che si terrà agli inizi di maggio. Il futuro della seconda mozione, il prossimo segretario della Fiom e, soprattutto, il successore di Epifani


Salvatore Cannavò
Il congresso della Cgil entra in una fase delicata, quella dei congressi di categoria che si svolgono subito dopo i congressi regionali intercategoriali. Alcuni si sono già conclusi e i più importanti, quello della Fiom e della Funzione pubblica, le due categoria più "pesanti" politicamente, si svolgono da oggi, 14 aprile fino al 16 (il primo a Montesilvano in provincia di Pescara e il secondo a Sorrento).

Come si ricorderà il congresso della Cgil ha visto una mozione di minoranza che ha riunito la Fiom, la Rete28Aprile, di Giorgio Cremaschi e settori tradizionalmente schierati in maggioranza, come la Funzione pubblica di Carlo Podda o i bancari della Fisac. La mozione "La Cgil che vogliamo" ha ottenuto il 17% dei consensi nei congressi di base, un risultato giudicato molto al di sotto delle aspettative e che consegna a Epifani non solo un rotondo successo complessivo ma anche la "conquista" di due delle tre categorie "ribelli", la Funzione pubblica e la Fisac. Con oltre l'80% dei consensi, il segretario generale della Cgil può impostare un congresso nazionale in cui la partita più delicata è il recupero del rapporto con Cisl e Uil che evidentemente flirtano con il governo e soprattutto con Confindustria. Solo sabato scorso Raffaele Bonanni, segretario Cisl, ha avuto una vera e propria ovazione dall'assemblea di Confindustria riunita a Parma.

Il risultato non buono ha messo in tensione la minoranza congressuale che ha già tenuto lo scorso 20 marzo una sua prima assemblea nazionale in cui si sono confrontate, di fatto, due posizioni: quella più radicale, proposta da Giorgio Cremaschi, di costituirsi in vera e propria "Area programmatica", cioè componente interna alla Cgil con una propria struttura e disciplina interna; e quella più "moderata" e non del tutto esplicitata, di mantenere un blando coordinamento per recupare un rapporto con la maggioranza vittoriosa. In mezzo a queste due posizioni, il segretario della Fiom, Rinaldini, che non ha sciolto il proprio orientamento di fondo. Anche per questo, il congresso della Fiom che sta per aprirsi costituisce un test importante anche perché la Fiom è l'unica categoria a non aver firmato un contratto nazionale in accordo con Cisl e Uil.

Intanto alcuni congressi di categoria si sono già svolti e gli orientamenti congressuali si sono più o meno mantenuti anche se con alcune eccezioni. Al congresso dei chimici e in quello del Nidil (i precari) la mozione 2 ha mantenuto fermi i propri giudizi votando contro il documento finale proposto dalla maggioranza. Lo stesso non è accaduto al congresso della Filt (trasporti) dove invece la minoranza si è spaccata - così come si era spaccata nel congresso regionale della Cgil lombarda. Solo i delegati della Rete28Aprile, infatti, non hanno votato il documento finale proposto dalla maggioranza mentre il resto della mozione ha votato a favore. La spaccatura ha avuto anche una coda negativa con la discriminazione della Rete28Aprile che è stata penalizzata sia negli organismi che nella delegazione al congresso nazionale.

Per quanto riguarda le categorie che si sono schierate con la minoranza, la segreteria della Cgil ha già deciso di sostituire i segretari che non hanno vinto il congresso. Nella Funzione pubblica il nome che si appresta a sostituire Carlo Podda è stato già reso pubblico e si tratta dell'attuale segretaria nazionale, responsabile Enti Locali, Rosanna Dettori. Per la Fisac la soluzione trovata è di garanzia con l'elezione di Carlo Ghezzi, presidente della Commissione di garanzia incaricato di unificare la maggioranza uscita dal congresso - che pure ha diverse "anime", da quella "riformista" alla sinistra di Lavoro e Società - e si profila una soluzione di transizione.

Nella Fiom, la partita è invece interna alla mozione di minoranza. Dal congresso non uscirà un nuovo segretario in quanto si va alla riconferma di Rinaldini ma solo per un breve periodo in quanto il segretario della Fiom è a fine mandato (in Cgil, dopo otto anni si deve lasciare l'incarico). Rinaldini ha già di fatto candidato il suo "braccio" destro Landini ma anche Giorgio Cremaschi ha avanzato la propria candidatura per cercare di tenere il più possibile a sinistra la Federazione dei metalmeccanici. La partita si giocherà subito dopo la fine del congresso in quanto l'elezione del segretario è di competenza del Comitato centrale che sarà eletto al congresso.

Sullo sfondo resta poi la questione del nuovo segretario della Cgil. Epifani sarà rieletto al congresso ma anche lui si avvicina alla scadenza degli otto anni e dovrà lasciare a breve. Chi sarà il sostituto, o la sostituta - il nome che ricorre di più è quello di Susanna Camusso, presenza ormai frequente in televisione bersaniana, ma si parla anche di Carla Cantone, più aperta anche ad altre aree del centrosinistra - dipenderà da come si concluderà il congresso nazionale, dagli equilibri con le altre due organizzazioni sindacali e, in parte, anche dalle fibrillazioni interne al Pd. Il congresso della Cgil non è mai soltanto una questione sindacale.

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