sabato 22 maggio 2010

Connetti le lotte: nasce l'Usb


Si svolgerà domani e domenica il congresso di fondazione di Unione sindacale di base, il nuovo sindacato nato dalla fusione di Rdb, Sdl e settori della Cub. Prima scadenza, la manifestazione del 5 giugno e subito dopo il nodo delle elezioni Rsu nel pubblico impiego. Con un occhio alle vicende della Cgil


Salvatore Cannavò
Connetti le lotte: nasce l’Usb

Salvatore Cannavò
La sigla sta per Unione sindacale di base ma nel video di presentazione l’acronimo è declinato anche in “Unità, Solidarietà, Bisogni”. Usb, inoltre, è anche la porta di accesso a un computer, sia per far funzionare la stampante che una comune “chiavetta”. Non stupisce, dunque, che lo slogan di lancio del nuovo soggetto sindacale giochi su questo refrain e scommetta su un “Connetti le lotte”. E dunque il congresso di fondazione di questo nuovo sindacato di base, che inizia oggi a Roma e che riunirà delegati e delegate in rappresentanza dei circa 250.000 iscritti dichiarati, vuole invertire la tendenza alla scomposizione, ormai più che decennale, sancendo la fusione di due sigle importanti come RdB e SdL ma anche altri settori, di categoria o territoriali, provenienti dalla Cub, la Confederazione unitaria di base nata attorno al sindacato metalmeccanici, Flmu, di Giorgio Tiboni. Oltre a queste sigle, alla giornata conclusiva del congresso, che si terrà il 23 maggio presso il Teatro Capranica, parteciperanno altri soggetti sindacali, che hanno mostrato interesse per il percorso di unificazione, quali il sindacato della comunicazione, Snater, la forte componente del settore trasporti, Or.S.A. e lo Slai Cobas, altra minisigla di un arcipelago di forze, spesso con un certo insediamento locale o settoriale, che da circa un trentennio, cercano di rubare la scena alla Cgil, mantenendo una linea radicale ma senza essere riusciti a fare quel salto qualitativo che molti di loro si aspettavano.
La fusione tra Rdb e Sdl prova a dare una sterzata a questa situazione. L’Sdl, tra l’altro, è già il frutto di una fusione, avvenuta nel 2007, tra l’ex Sincobas e il Sulta, sindacato dei trasporti molto forte storicamente all’Alitalia e nei trasporti locali. Dal canto suo l’Rdb è tra le organizzazioni pioniere del sindacalismo alternativo alle tre confederazioni, molto presente nel Pubblico impiego e nella Sanità.
L’Usb avrà una struttura confederale, sostanzialmente basata su due macro-aree categoriali, il pubblico e il privato. Inoltre, aderiranno in forma associativa l’A.s.i.a, associazione per il diritto alla casa e l’organizzazione di pensionati. Domenica si svolgerà l’assemblea di fondazione, dopo che saranno stati celebrati i congressi di scioglimento delle due organizzazioni costitutive dell’Usb e saranno composti gli organismi dirigenti. Non ci dovrebbero essere problemi anche se l'Sdl si è presentata all'appuntamento con una minoranza del 13% - tali i dati registrati al congresso che si conclude oggi - che chiedeva un maggior approfondimento del processo di unificazione e una maggiore autonomia e decisionalità per le strutture di base. Ma è un dibattito interno, destinato a continuare e che non mette in discussione la fusione che si realizzerà, all'incirca, con due terzi dei nuovi organismi appannaggio delle Rdb e un terzo all'Sdl e ai settori provenienti dalla Cub.
La gran parte del lavoro sarà ovviamente tutta da fare. Il nuovo sindacato nasce nel vivo della più grande crisi economica del dopoguerra e il confronto con la manovra economica del governo Berlusconi è già cominciato. Anche in questa chiave va inteso il lancio della manifestazione nazionale prevista per il 5 giugno prossimo – convocata congiuntamente a un’altra organizzazione del sindacalismo di base, la Confederazione Cobas, che però non aderisce all’unificazione – indetta inizialmente in solidarietà con i lavoratori greci e via via trasformatasi, necessariamente, in una manifestazione contro la “stangata”. La manifestazione poteva essere uno strumento messo a disposizione di uno schieramento più ampio e invece Usb e Cobas hanno deciso di promuoverla da soli, suscitando la contrarietà della Cub, ad esempio, e, forse, limitando le potenzialità stesse della giornata che comunque vedrà certamente in piazza altri settori della sinistra sociale ma anche politica.
Ma la partita più delicata riguarderà le elezioni per le Rsu nel pubblico impiego dove il superamento della soglia del 5% è decisivo per ottenere una rappresentanza al tavolo delle trattative (oltre che distacchi e permessi sindacali). Le Rdb possono superare questa soglia nel comparto Ministeri pubblici e nella Sanità e quindi sarà in quest’ambito che la nuova organizzazione sarà chiamata a misurarsi. Anche per questo si discute quale dovrebbe essere la sigla che concorrerà alle elezioni per le rappresentanze: la nuova sigla, Usb, come chiedono alcuni o ancora la vecchia sigla Rdb come si augura chi non vuole rischiare di incorrere in errori nel voto dei lavoratori?
Questione ancora più delicata è il rapporto con la Cgil. Le due organizzazioni che faranno nascere l’Usb hanno mantenuto negli anni un approccio un po’ differente: più intransigente l’Rdb, con un'ipotesi dichiaratamente concorrenziale e quindi conflittuale; disposta a seguire anche un percorso unitario l’Sdl, sia pure a condizione di contenuti condivisibili. Oggi la situazione vede una Cgil in una fase di transizione: Epifani ha stravinto il congresso ma la sua linea non è riconosciuta da governo e da Cisl e Uil. L'opposizione interna ha raggiunto un risultato non indifferente, il 17%, ma non abbastanza da segnare la vita interna e sta discutendo se e come strutturarsi e se, e come, far vivere una linea conflittuale anche nel rapporto diretto con i lavoratori. Come si relazionerà a questa situazione il sindacato di base che sta per nascere non è definibile a priori e del resto una maggiore unità dell'intera sinistra sindacale, variamente collocata, è resa difficile sia da condizionamenti materiali che politici (non è che la sinistra Cgil brilli per capacità di relazione con il sindacalismo extraconfederale, anzi). Eppure, la questione di una rifondazione del sindacalismo di classe mentre saluta la nascita di una soggettività più efficace continua ad aver bisogno di una più ampia e significativa massa critica. E quello che avverrà in Cgil finirà per riguardare anche la nuova Usb a cui facciamo i nostri migliori auguri.

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