martedì 15 giugno 2010
Comunicato di SINISTRA CRITICA
La fiat prosegue il suo piano nel ribadire la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese.
Ai lavoratori siciliani, Marchionne non ha chiesto se hanno voglia di lavorare.
Ai lavoratori di Pomogliano d’Arco ha posto un ricatto: nello stabilimento si produrrà la nuova Panda a
condizione che
si lavori su 18 turni, quindi la notte e il sabato
la pausa mensa a fine turno
riduzione delle pause e nuova metrica
la pausa mensa e i giorni di riposo occupati da lavoro straordinario obbligatorio
fiat può decidere di non pagare la carenza, i primi 3 giorni di malattia
assoluto divieto di protestare e di scioperare, altrimenti c’è la minaccia del licenziamento
La condizione per avere un lavoro e un reddito, per la Fiat e Marchionne, è di tornare a essere dei servi
che, con il cappello in mano si prostrano alle pretese del padrone.
Già altre aziende iniziano a ricattare lavoratori e sindacati condizionando la possibilità di produrre,
alla disdetta degli accordi sindacali aziendali per aumentare lo sfruttamento e per ridurre il salario.
E’ facile prevedere che quando a Mirafiori si porrà la questione di una produzione sufficiente per
mantenere l’occupazione, la Fiat porrà lo stesso ricatto.
Sinistra critica è a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici di Termini Imerese e di Pomigliano d’Arco
nella difficile lotta per difendere il posto di lavoro e condizioni dignitose.
Sinistra critica è a fianco della Fiom‐Cgil e dei sindacati di base che hanno cercato di sottrarre i
lavoratori di Pomigliano al ricatto della Fiat.
Sinistra critica denuncia la propaganda mediatica che vuole colpevolizzare i lavoratori e la Fiom.Cgil di
eventuale non produzione in Italia della Nuova panda, nascondendo la condizioni del piano Fiat.
Sinistra critica sosterrà e si impegnerà per far crescere la consapevolezza nei lavoratori, che il posto di
lavoro non si difende accettando condizioni peggiori, ma con la mobilitazione e la lotta per il diritto al
lavoro e a una vita dignitosa.
Servirà la più ampia mobilitazione di tutti i lavoratori per respingere l’aggressione alle condizioni di
lavoro e ai salari, che parte dal ricatto di Pomigliano per essere esteso a tutti i salariati. Servirà l’unità
di tutti i lavoratori e di tutte le organizzazioni sindacali, dalla Fiom ai sindacati di base, per contrastare
il disegno del padronato.
Mai come oggi si produce tanta ricchezza. Non c’è nessuna ragione per cui gli operai e le operaie, gli
impiegati e le impiegate debbano vivere peggio.
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