martedì 11 gennaio 2011

La Fiom e la sinistra


Nella sede del sindacato metalmeccanico, prima di andare dal Pd, si alternano Rizzo, Ferrando, Diliberto e Turigliatto. Tutti schierati con i lavoratori di Mirafiori


Alla domanda su cosa si attendeva dal Pd, nella conferenza stampa di stamattina, Maurizio Landini ha risposto: "Che prenda una posizione”. Invece il Pd, che nel pomeriggio ha incontrato i vertici della Fiom, con Landini e Airaudo, una posizione non l'ha presa. Sul referendum di Mirafiori, hanno spiegato Bersani e Fassina, responsabile economico del partito, il Pd non si esprimerà e ne rispetterà il risultato “qualunque esso sia”. Un modo per scaricarsi dalle responsabilità e cercare di gestire in qualche modo le differenti posizioni interne. IIn Transatlantico, tanto per citare un esempio a caso, l'ex popolare Giuseppe Fioroni, attaccava frontalmente l'incontro con la Fiom concesso da Bersani nonostante il segretario avesse provveduto a organizzare un analogo incontro anche con la Fim e la Uilm. In realtà, intorno alla Fiom, nel Pd si gioca la guerra di posizioni interne e l'unica apertura, se così si può chiamare, che viene dal partito nei confronti del sindacato è per Susanna Camusso di cui si sposa la linea della "firma tecnica". Lo ha ribadito ancora oggi l'ex ministro Cesare Damiano che della Fiom ha guidato l'ala riformista.

Ben altro calore la Fiom ha ricevuto dagli incontri politici di ieri. Nella sede di Corso Trieste, infatti, si sono alternate le delegazioni della "sinistra radicale" una volta riunite in uno stesso partito e oggi piuttosto divise. Ha cominciato al mattino presto il Pcl, reduce da un congresso nazionale tenutosi a porte chiuse, con il suo portavoce Marco Ferrando che ha dichiarato "pieno e incondizionato sostegno alla Fiom e alla sua battaglia contro l'attacco congiunto del padronato, del governo, del Pd". Ferrando ha annunciato a Landini un'iniziativa di sostegno alla Fiom "da parte di un gruppo importante di operai americani della Chrysler di Detroit, in contatto con i sostenitori in Usa della nostra organizzazione internazionale. Dopo Ferrando, è stata la volta di Marco Rizzo, uno dei fondatori del Pdci di Cossutta e oggi portavoce di Comunisti-Sinistra popolare che ha invitato la Fiom a indicare una candidatura a Torino, "fuori dal Pd e contro Fassino" alle prossime elezioni comunali.

La delegazione di Sinistra Critica era guidata dall'ex senatore Franco Turigliatto e composta da due giovani protagonisti del movimento universitario. E quindi, oltre a ribadire "la totale solidarietà alla battaglia dei lavoratori della Fiat", Sinistra Critica ha anche sottolineato la "necessità di un'ampia convergenza tra i soggetti che stanno pagando i costi della crisi". Nell'aderire con convinzione allo sciopero del 28 gennaio, Turigliatto ha sottolineato l'importanza di rievocare "lo spirito del grande corteo del 14 dicembre" anche per costruire un "Forum delle opposizioni sociali", non "come somma di sigle ma come come luogo di incontro e sintesi tra diversi movimenti". Una proposta che ha incontrato la disponibilità della Fiom che però ha precisato di essere interessata non a operazioni simboliche ma a realizzare una reale convergenza di massa tra soggetti diversi,

Infine, prima di andare nella sede del Pd, la Fiom ha incontrato il portavoce della Federazione della Sinistra, Oliviero Diliberto che si è schierato "senza tentennamenti con i lavoratori metalmeccanici e con la Fiom". Il12 gennaio, a Torino, sarà la volta dell'incontro con Vendola e Sinistra, Ecologia e Libertà.

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