mercoledì 20 aprile 2011

NELLE LOTTE DEI LAVORATORI E DEI MOVIMENTI SOCIALI PER DIFENDERE DIRITTI E LAVORO I VALORI DELLA RESISTENZA


La Resistenza costituì un momento fondamentale di rottura nella storia del paese, cacciando, con la lotta popolare, il fascismo e la dittatura e ricostituendo una unità del paese più giusta e democratica.
I diritti sociali ed economici presenti nella Costituzione trovarono però una reale concretizzazione (in riforme legislative, garanzie sociali, norme e contratti di lavoro collettivi) solo con la grande stagione di lotta della classe operaia e di tanti altri soggetti sociali negli anni ’60 e ’70.

Negli ultimi 20 anni gran parte di quelle conquiste sociali e democratiche sono andate perdute sotto l’offensiva delle forze padronali e per effetto delle politiche liberiste portare avanti sia dai governi di centro destra che di centro sinistra in Italia, come in Europa. La costituzione materiale del paese è di nuovo cambiata: in negativo.

La guerra sociale contro la classe lavoratrice
Il governo Berlusconi, e le forze che lo compongono tra cui una Lega sempre più xenofoba e razzista cercano oggi di ribaltare completamente della Costituzione, a partire dai suoi contenuti democratici, dal diritto allo studio, dalla sanità pubblica, dai diritti del lavoro.
E’ la stessa unità del paese che viene messa in discussione attraverso il tentativo di dividere la classe lavoratrice, costruendo la divisione tra un settore e l’altro e tra lavoratori italiani e lavoratori migranti.
Il cosiddetto federalismo fiscale ha la funzione di rompere i legami di solidarietà ed unità ancora esistenti e produrre nuove e più profonde divisioni e polarizzazioni sociali.
Tutti i governi europei stanno realizzando una vera e propria guerra sociale contro le classi popolari, per scaricare sulla classe lavoratrice i costi della crisi del sistema capitalista

Berlusconi e Marchionne: attenti a quei due
Se Berlusconi è antidemocratico e eversivo, non lo sono meno Marchionne e la Confindustria che vogliono tornare a governare le fabbriche come i vecchi padroni delle ferriere dell’ottocento, distruggendo diritti costituzionali (tra cui il diritto di sciopero) i contratti collettivi di lavoro e ricercando il massimo sfruttamento dei lavoratori, ridotti a prestare un lavoro servile senza tutele.

Ripudiamo la guerra
Ma la Costituzione è stata violentata anche sul principio fondamentale politico e morale, il ripudio della guerra. La Costituzione ripudia la guerra, ma da decenni ormai i governi del nostro paese, (siano di centro destra o di centro sinistra) impegnano l’Italia in guerre senza fine, in spedizioni e occupazioni militari neocoloniali, partecipando alla barbarie in nome dei valori, anzi degli interessi delle potenze capitalistiche. Impegnano una montagna di soldi mentre tagliano le pensioni e la spesa sociale.

Una sinistra vera e forte
Anche per questo il nostro paese ha bisogno che sia ricostruita una vera e forte sinistra, una sinistra che sia contro la guerra senza se e senza ma, che si batta per la giustizia sociale, che sia anticapitalista e lotti contro le logiche infernali di questo sistema, che ricostruisca una prospettiva di alternativa per la classe lavoratrice. E’ per questo anche che la Federazione della Sinistra e Sinistra Critica hanno costituito una coalizione nelle prossime elezioni amministrative. La città e i lavoratori ne hanno bisogno.


Riscostruire e unire i movimenti di lotta
Rinnovare con i valori e le aspirazioni di quella generazione e di quel movimento che realizzò la Resistenza, significa oggi lavorare per far tornare protagonista la classe lavoratrice (non certo schierarsi con Marchionne e i poteri forte come quasi tutti fanno nella nostra città), da sempre bastione fondamentale della democrazia.
Significa unificare i diversi movimenti sociali, costruire una piattaforma che difenda gli interessi delle classi popolari.

Battere governo e Confindustria
Vogliamo creare le condizioni di una nuova grande stagione di lotta contro Berlusconi e contro Marchionne, contro le forze politiche e sociali che essi rappresentano.
Questo governo infatti non lo si caccia alleandosi con Montezemolo e Confindustria, ma solo con l’unità e una grande lotta delle lavoratrici e dei lavoratori.

Solo tenendo insieme la lotta sociale e la lotta per la democrazia sarà possibile strappare settori popolari all’egemonia della destra, impedire involuzioni antidemocratiche e ridare una speranza di un futuro migliore alle giovani generazioni. E’ questo lo spirito del 25 aprile.

Sinistra Critica Torino

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