sabato 4 giugno 2011

Dichiarazione della Conferenza europea dei/delle lavoratori/lavoratrici dell’industria automobilistica


Una conferenza europea dei lavoratori dell’auto, tenuta ad Amsterdam il
28 e 29 maggio 2011, ha riunito militanti venute/i da Polonia, Italia, Spagna Francia, Svezia, Russia e Stati Uniti, occupate/i nelle fabbriche Fiat Italia, Fiat Polonia, Ford Francia, Ford Spagna, Opel Polonia, Renault Francia, Renault Spagna, PSA, Volvo-Trucks, Seat e Volkswagen.
Impegnati/e nelle lotte sindacali e politiche, abbiamo valutato l’ampiezza degli attacchi coordinati condotti dal padronato dell’auto contro i lavoratori e le lavoratrici. Ovunque in Europa, subiamo le stesse offensive contro l’occupazione, le condizioni di lavoro e i salari. La pratica dei referendum-ricatto – che cercano di fare accettare la rimessa in discussione dei contratti collettivi ottenuti nei decenni precedenti – si generalizza.
La politica della Fiat può prefigurare la politica di tutto il padronato dell’auto. In questa volontà di rimessa in discussione dei diritti acquisiti, le offensive padronali riguardano anzitutto i sindacati che si oppongono direttamente alla loro politica, ma si estende oggi all’insieme del diritto del lavoro e delle organizzazioni sindacali.
La mondializzazione capitalista dell’industria dell’auto organizza la produzione di automobili su tutti i continenti in funzione dei soli imperativi della massimizzazione dei profitti. Contro questa politica e il veleno nazionalista che divide i lavoratori mettendoli gli uni contro gli altri, la solidarietà internazionale è più che mai all’ordine del giorno. Il movimento operaio non è oggi all’altezza degli attacchi padronali. L’urgenza è la costruzione di lotte comuni.
Dalle resistenze alle lotte offensive, il cammino passa per l’informazione, gli scambi di esperienze di lotta dei/delle lavoratori/lavoratrici dell’auto e lo sviluppo delle iniziative di solidarietà. Abbiamo deciso di mettere in campo una rete permanente di informazione aperta a tutte le correnti e i/le militanti che rifiutano di subire la crisi del padronato dell’auto. Facciamo appello alla convergenza con le iniziative già esistenti che vanno nello stesso senso.
Questa riunione si è tenuta nel momento in cui i raduni degli “indignati” nelle città dello Stato spagnolo si scontravano con la repressione poliziesca. Affermiamo la nostra totale solidarietà con queste mobilitazioni. La resistenza dei lavoratori e delle lavoratrici dell’auto deve unirsi con tutti i movimenti europei di rimessa in discussione dell’ordine stabilito, della precarietà e della crisi che ci impone il capitalismo.
Amsterdam, 29 maggio 2011

Firme : Boguslaw Zietek (présidente do WZZ “Sierpien 80“, Sindacato libero “Agosto 80“, Polonia), Franciszek Gierot (WZZ “Sierpien 80“, Fiat Auto Poland, Polonia), Zbigniew Pietras (WZZ „Sierpień 80”, General Motors Manufacturing Poland – Opel, Polonia), Adriano Alessandria (Delegato sindacale FIOM-CGIL Lear Corporation - Grugliasco, Italia), Pasquale Loiacono (Delegato sindacale FIOM-CGIL - carrozzerie Mirafiori, Torino, Italia), Federation de sindicatos de la Industrie métallurgie FESIM-CGT (Spagna), Sindicato de Trabajadores del Metal-Confederacion Intersindical (Sindacato dei metallurgici-Confederazione Intersindacale, Spagna), Gunnar Pettersson (IF Metall Volvo-Trucks, Umea, Svezia), Gilles Cazin (militando CGT Renault Cléon, militando NPA, Francia), Didier Laforêts (Militando CGT Renault Cléon, militando NPA, Francia), Dianne Feeley (Autoworkers Caravan, USA), Olga Masson (Interregional Trade Union of Autoworkers, Russia), Philippe Poutou (militando CGT Ford Blanquefort, militando NPA, Francia).

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