sabato 20 ottobre 2012

L'ora della rivolta

La Grecia ancora in sciopero e in piazza,al prezzo dei morti. Scioperi in Spagna e Portogallo, manifestazioni in Francia e Belgio. Un calendario di appuntamenti fitti il prossimo mese. L'appello di Rivolta il debito Da Rivolta il Debito L’aria si è fatta irrespirabile. Dopo l’allungamento dell’età pensionabile, la cancellazione dell’articolo 18, la riduzione dei salari pubblici, la tassazione delle prima casa, i licenziamenti facili nel settore privato, le menzogne di Marchionne e le ruberie incontrastate di una classe politica a delinquere… ecco l’ultimo atto del governo dei professori: l’allungamento dell’orario di lavoro degli insegnanti a parità di salario e l’attacco ai diritti dei disabili, oltre all’aumento dell’IVA, e l’ulteriore aumento delle tasse attraverso la riduzione di tutte le detrazioni. Eccole qui le “Idee geniali” del governo dei “professori della Bocconi”. Ancora nuovi sacrifici a senso unico per salvare un’Italia che continua e continuerà a essere in recessione anche grazie all’austerity. Il debito cresce come la disoccupazione, i salari scendono così come i consumi, ma governanti, industriali e banchieri (che poi spesso si somigliano) continuano a proporci la ricetta degli ultimi vent’anni, far aumentare i loro profitti perchè se si arricchiscono loro prima o poi arriveranno le briciole anche a noi. In realtà arraffano tutto, loro e i loro servitori alla Fiorito, alla Formigoni, alla Polverini, alla Penati…. Nel mondo soffia vento di rivolta. Dai movimenti studenteschi latino americani, al Quebec ; da Occupy wall street ai movimenti spagnoli, greci, islandesi fino alle rivoluzioni arabe nel mondo cresce l’opposizione alla dittatura della finanza e delle banche, cresce la voglia di una alternativa fondata sulla giustizia sociale e ambientale. In Italia abbiamo costruito grandi e piccole resistenze, troppo numerose per essere elencate, generose, ma spesso fragili e frammentate. C’è bisogno di una connessione, di ribaltare insieme le politiche di austerity e la loro logica. Per questo parteciperemo al NoMontiDay del 27 ottobre con convinzione, creatività e rabbia. La rabbia a cui non basta un corteo, ma che vuole trasformarsi in rivolta permanete. Siamo stanchi della “rappresentazione” del disagio, vogliamo di più, vogliamo bloccare il paese, l’Europa per ribaltare il ricatto che ci hanno rovesciato contro, davvero. Non pagare il debito per iniziare una nuova strada quella dei diritti, del lavoro, dell’ambiente, di un altro mondo. Per questo saremo a Madrid ad “agorà99” dall’1 al 4 novembre e a “Firenze 10+10” dall’8 all’11 novembre per costruire complicità, scadenze e lotte comuni. Per questo riteniamo importante lo sciopero del 14 novembre che coinvolgerà Spagna e Portogallo e che si sta estendendo oltre la penisola iberica. Pensiamo che il 14 possa essere l’inizio di una mobilitazione transnazionale permanente. Perché non costruire lo sciopero generale anche in Italia in quella data? Avremmo preferito che lo sciopero indetto per il 16 novembre dalla Fiom si collegasse a questa dinamica europea e si proponesse come collettore di una radicale opposizione, di una strategia di lotta da costruire. Noi ci proveremo, è l’ora dello sciopero europeo generale e permanente. Il mondo della scuola e dell’università per quella settimana ha già indetto due date studentesche il 16 e il 17 novembre, e i precari si stanno organizzando in questi giorni. E’ ora di superare steccati e preoccupazioni di organizzazione, è ora della rivolta unitaria e permanente contro le banche e l’austerity e i loro professori che fa rima con servitori. Noi ci proveremo Que se vayan todos

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